So' Gino abito a Via dei Giubbonari Ma pe' la amici mia dentro ar rione Ponte, Parione e Via dei Coronari So' conosciuto come er pizzardone A mette col suo nome la coccarda A ognuno che farà er lavoro mio è il beccaccino, detto la pizzarda che fa pure 'no strano cinquettìo L'appellativo nasce dar cappello Che ai vigili s'appollaiava 'n testa Ricordanno la forma de st'uccello Col becco lungo lungo, senza cresta N'ho prese tante de maledizioni Da gente che era stata sanzionata Ma io lo devo fa', poche emozioni Che spesso te la sei pure meritata Ma er mejo insulto me l'ha detto uno Che a l'essere volgare non se prostra E quando j'ho detto: "Multa, sarvognuno!" M'ha detto: "Ma le multacce vostra!" Er Pinto
poeti romani
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Quanto è lontano da qui il paradiso? Sembra vicino, lo sembra alle volte Quando spiragli ci sfiorano il viso Nei smarrimenti di notti sconvolte Forse la vita è soltanto una scala Ed ogni giorno soltanto un gradino Verso qualcosa che infine regala La pace ed il senso del mero destino […]