Un giorno sei su, sfiori quel manto velluto di stelle
Un altro sei giù, cadi nel pianto tessuto che è imbelle
Ma poi guardi avanti e ricordi chi sei, pugno potente
E li tieni distanti, mordendo gli dèi, rivinci ridente
Aspettano sotto il ciglio di un burrone di poterti
veder cadere di nuovo, perso d’ogni appiglio
Come iene affamate senza padrone per averti
preda dei loro capricci irrisolti da innocuo coniglio
E tu non cadi, sovrasti ogni spina affilata d’odio
Leggero come la musica di un sax in una palestra
Dove anche l’eco diventa musica e sei sul podio
Hai coraggio a sinistra, forza e grinta invece a destra
Scavalca la staccionata dei tuoi limiti e corri via
Distruggi l’impedimento di giornata e viviti tutto
Abbandona la coscienza in una struggente poesia
Affinché di quel momento non conoscerai il lutto
Usa la libertà come vantaggio, senza cadere mai
nei limiti delle sue tentazioni, usa il pensiero nascosto
Come un asso nella manica, sono sicuro non perderai
la strada avrai, perditi in una scorciatoia in ogni posto
Vestiti come vuoi non è importante se non per altri
Svestiti quando vuoi, questo è importante solo per te
per poter amare davvero, per poter bere alcuni litri
del vino che è passione, della carne che è nutrimento
Assapora il senso delle cose attraverso il loro valore
Come l’ape fa col miele, nettare e odore, di fiore in fiore
Denso proprio ora, senza paura del diverso, imparerai
A vivere il mondo come fosse solo uno, se lo vorrai
Incontra diversi occhi per percepire il loro essere
Tocca il calore di un abbraccio anche nel ghiaccio
Una catena di mani strette tra loro come tessere
In un domino infinito per salvare il nuovo uomo
© Er Pinto
Tratta dal mio libro “Il Peso delle Cose” (2017)
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